DA: IL VENERDI' DI REPUBBLICA
Musica e spettacoli. Di Luca Valtorta– L'album della settimana: l'ex artista-bambina, al culmine di una carriera anche tragica, firma il suo disco migliore. Britney Spears va in blackout. Ora e una star che canta il vero. Qualcosa di terribile, di grande e al tempo stesso di osceno accompagna la lenta discesa agli inferi di Britney Spears. Se fosse ancora vivo Jean Baudrillard, avrebbe scritto qualcosa su di lei, perchè la sua parabola illustra alla perfezione il concetto di iperrealismo: in Britney tutto è falso, tutto e costruzione mediatica, tragicamente vera. L'unica ribellione possibile di una bambina oggi donna sotto i riflettori da sempre. Troppo facili i moralismi, ma si deve dire che è inutile fare reprimende sui valori scomparsi quando tutta la società preme l'acceleratore sul successo. Madonna ce l'ha fatta perchè era lei stessa il motore che spingeva pur di arrivare; Britney era inconsapevole vittima di una famiglia che l'ha spinta in tutti i modi a cercare posto tra le celebrità. E allora si parte con il Club di Topolino e poi subito ecco la Lolita che dichiara di volere restare vergine fino al matrimonio, il momento del successo massimo e poi l'inizio della caduta culminata nel famoso episodio in cui Britney si rasa a zero (su Xl di questo mese la storia nei dettagli). Ma l'oscenità sta nel fatto che lo spettacolo va avanti e il paradosso, ancora più tragico, è che abbiamo di fronte un'artista tutt'altro che priva di talento. L'ultimo album, blackout, è forse il migliore della sua carriera. "I'm miss american dream since i was 17 (…) You want a piece of me?". A parlare, dice all'inizio è "Britney Bitch. E forse questa volta fareste bene ad ascoltarla. 4/5
Thanks Oettam from BFC
There are 2 comments on this post
VI PREGO RIMETETTE LA TAG VI SCONGURO!!!!!!!!!!!:cry:
qst si ke è una bella recnsione….complimenti… mi è piaciuta!