Al cospetto di un’Artista del calibro di Britney Spears, la Musica si è spesso trovata a vacillare e a cedere alla curiosità morbosa del pubblico. Una massa di gente che, pur non avendo mai ascoltato davvero un suo disco per intero, si è scoperta affamata di un cibo confezionato ‘ad hoc’ per creare dipendenza: il gossip. Con una velocità apparentemente incredibile, il corto circuito tra realtà, finzione e pettegolezzo ha travolto la stessa protagonista e ha fatto temere il peggio per la sua incolumità personale e professionale. Chissà se Madonna si sia mai resa conto della sua profezia quando su “Me Against The Music” cantava “Hey Britney, you say you wanna lose control“… Eppure, Miss Spears ha attuato una rivoluzione epocale nel mondo del pop: mettendo in palio una posta in gioco molto alta – la sua stessa vita – Britney ha incarnato la trasformazione della gioventù, sfidando dall’interno il Sistema dell’Intrattenimento che l’aveva creata. Più di quanto qualsiasi altra rocker ‘dura & pura’ sia mai riuscita a fare. Britney Spears è sempre stata cinque minuti più avanti al resto del mondo. Mentre tutti si affannavano a braccarla, le ‘notizie’ che la riguardavano apparivano lente al punto da suonare sbagliate. Semplicemente, lei era passata oltre: i cinque minuti appena trascorsi erano era già stati consegnati alla storia. Più che ‘Princess of Pop‘, sarebbe meglio definire Britney come ‘Queen of Web‘: i contenuti da lei più o meno consapevolmente ispirati online hanno dato alla luce un’orda di giornalisti improvvisati, che a loro volta sono stati in grado di generare un interesse (con il relativo traffico – quindi soldi) da ‘febbre dell’oro’. A quel punto, persino la blasonata ‘stampa ufficiale’ si è sentita coinvolta, saltando sul carro alla meno peggio e sputando sentenze laddove non ce ne fosse mai stata la necessità. Caso vuole che alla prima mondiale del nuovo tour di Britney Spears manchino i ‘baroni dell’informazione’: su un palco si recita a soggetto, si sa. Meglio aspettare di correre a strumentalizzare un capezzale qualsiasi, che sia di vittima o di carnefice. Che poi questa signorina nel suo periodo ribelle abbia messo in fila un paio di album strepitosi – “BlackOut” e “Circus” – a chi importa? Non sono mica gli U2!
New Orleans. Martedì 3 Marzo 2009. Al suo risveglio, la Capitale Morale della Louisiana (quella istituzionale è Baton Rouge) appare decisamente più tranquilla di quanto le cronache dell’Uragano Katrina dessero a immaginare. Con la luce del giorno non c’è traccia del Mardi Gras appena trascorso né dei miti voodoo o delle leggendarie perdizioni dipinte in innumerevoli racconti. Inoltre, per noi italiani NOLA è responsabile di un mistero appassionante e irrisolto: la scomparsa di Ylenia Carrisi, figlia di AlBano. Oggi però non è il momento per rivangare memorie che disturbano… Siamo atterrati all’Aeroporto Louis Armstrong per tornare a calarci nella materia che più amiamo: la Musica, appunto. E lo spettacolo. Che insieme a Britney tornano a far battere le mani e i cuori proprio sulle rive del Mississippi, un fiume intriso da secoli di schiavitù e scenario di cruente battaglie ma anche simbolo di libertà e di canti liberatori. Lo stesso corso d’acqua accanto al quale è nata e cresciuta la nostra eroina, che per il suo attesissimo ‘comeback show’ ha scelto di ricominciare da casa.
Sono quasi le 20 (le 3 del mattino in Italia) quando ci lasciamo alle spalle il Louisiana SuperDome – maestoso impianto indoor multifunzionale (ci hanno suonato i Rolling Stones per il più grande concerto al coperto di tutti i tempi e ci ha celebrato messa Giovanni Paolo II) – ed entriamo nella ‘House of Hornets’, ovvero della squadra di basket più importante da queste parti: la New Orleans Arena. Non facciamo in tempo a cercare la nostra poltroncina, che ad attenderci ci sono le Pussycat Dolls: gattine divertenti e ammiccanti (guardale su MTV per World Stage il 6 Marzo a partire dalle 23), che scaldano a dovere la folla e la preparano all’evento. Alle 21 in punto, l’atmosfera è rovente: sta per alzarsi il sipario sul ‘Circurs Tour‘! Le famiglie Orfei e Togni farebbero a botte per avere la possibilità di ricreare questo sfavillante circo a tre piste: più che un palcoscenico, sembra una piattaforma di atterraggio multipla intorno alla quale si sono raccolte circa 18.000 anime… L’introduzione è affidata a veri e propri numeri da spettacoli sotto il tendone: ci sono i clown e gli equilibristi, i giocolieri, l’immancabile nano e una improbabile valletta. L’adrenalina sale quando sugli schermi circolari che incorniciano lo stage centrale appare nientemeno che Perez Hilton travestito da Regina Madre, usurpatrice di un posto che non gli/le spetta. La goliardica presentazione termina con l’omicidio dell’indiscusso Re del Gossip: a sparagli è la stessa Britney. Nel momento in cui appare in scena, si spiega il motivo per cui mezzo mondo pende dalle sue labbra: la sua brillantezza è pari a quella di un diamante dalla caratura incommensurabile. Basta che sorrida per metterti in pace con tutto quello che ti circonda, comprese le 12 ore di volo che abbiamo affrontato per arrivare alla sua corte. La sua forza è quella di rappresentare il meglio e il peggio del mondo, il già visto e il non detto: badilate di sarcasmo e tipiche esagerazioni a stelle e a strisce.
“The Circus Starring Britney Spears” mescola fascinazioni grandiose e a tratti persino barocche, sottolineate da continui cambi di costume e da una vena istrionica che molti credevano ormai esaurita… Al contrario! Brit è tornata nella sua forma migliore, intrattenitrice superlativa e poco incline ai sentimentalismi. Indomita domatrice, cala dall’alto sul suo nutrito corpo di ballo (12 in tutto) e taglia subito il respiro a chi ancora si ostina a ricordarla con le trecce e la divisa scolastica. Più di quanto non fosse accaduto nelle stanze dell’Onyx Hotel Tour, Circus è segnato da un erotismo fetish che – tra catene e abbigliamento da leather club – torna a più riprese nei quattro atti dello spettacolo e tocca il culmine con l’amplesso e la ‘sling umana’ pensati per “Touch Of My Hand“. In uno dei ‘video di intermezzo’ (giustificazioni per i cambi di outfit disegnati da dsquared2), esplode inattesa la cover di “Sweet Dreams”, clamorosamente più vicina a quella di Marilyn Manson che non all’originale degli Eurythmics. Le immagini sembrano ispirarsi piuttosto esplicitamente alla sequenza dell’orgia in maschera ritratta in “Eyes Wide Shut” di Stanley Kubrik: si apre la fenditura sul ‘peepshow’ di “Get Naked“, preludio alla ‘Britney’s Hotline’ durante la quale un ragazzo scelto casualmente in platea viene portato al cospetto della famelica amazzone bionda perché lo divori… Britney gioca lucidamente con se stessa quando si infila tra le sbarre dorate della gabbia di “Piece Of Me“, così come quando diventa una conturbante odalisca e organizza un coinvolgente musical ‘bollywoodiano’ per “Me Against The Music“. Per “I‘m A Slave 4 U” il palco prende letteralmente fuoco, degna anticipazione estetica ai due momenti musicali migliori di tutta la serata: “Toxic” e “One More Time“. In pratica, due ‘classici contemporanei’ del pop. A prima vista lontani tra loro, si intersecano perfettamente perché simboli di due momenti estremi: l’età dell’innocenza e la sua negazione.
Per il congedo Britney sceglie di travertirsi da sexy-poliziotta e di assoggettare alla sua legge i maschi della tribù, mentre l’occhio indiscreto di migliaia di telecamere è puntato sugli spalti gremiti e osannanti. La parata finale fende la folla e lascia fisicamente il palazzetto, lasciando al boato conclusivo il tripudio di colori che sconfiggono le ombre: quelle della notte americana che ci aspetta fuori e quelle interiori di chi – come Britney – ha avuto l’ardire di scivolare. Dopo quella del debutto, sono 44 le date sinora confermate: 36 negli States, ben 8 alla O2 Arena di Londra (a partire dal 3 Giugno), per finire con lo show alla MEN Arena di Manchester (il 17 Giugno). I bene informati mormorano di aggiunte e correzioni da fare in corso d’opera: speriamo che tra queste ci sia anche un’apparizione italiana… Attendiamo fiduciosi!
Thanks Mtv.it
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bellissima recensione, DEVONO PARLARNE IN TV!!!!
RAGAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA + DI DUEMILAFANS SBALORDENTEEEEEEEEEEE BRITNEY 6 UNIKAAAAAAAAAAAA TI AMOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOO
“Una massa di gente che, pur non avendo mai ascoltato davvero un suo disco per intero” MTV invece di spara’a zero su BRITNEY pensa a mandare in onda qualche programma decente che negli ultimi anni nn è solo BRITNEY a “vacillare”…ciao ciao -.-
BRITNEY4EVER: 2000 fans sn pochissimi…ce n’erano almeno 14000 ieri sera!!
BREAK_THE_ICE guarda che è una recensione totalmente dalla parte d brit! la venera dall inizio alla fine. Anzi , troppo , dato che è la recensione d un concerto ma nn ha nemmeno menzionato lo scandaloso playback!
ieri sera nn ce n’erano nè 2ooo(ke sono veramente poki) nè 14000 mia cara lolla, erano ben 18000 fans…